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Smetti di procrastinare

  • savinosarcina
  • 29 feb 2016
  • Tempo di lettura: 10 min

Se sei un procrastinatore cronico, conosci le sofferenze e lo stress causati dal rimandare le cose. Anche quando hai il desiderio di portare a termine qualcosa, trovare la motivazione per farlo è una questione differente. Fortunatamente, superare la procrastinazione è semplice quando assumi il corretto atteggiamento mentale.

All'università continuavo a rimandare 2 esami diritto publico e psicologia, una cosa tremenda continuavo a ripetermi che poi li avrei fatti, che poi li avrei studiati, sono arrivato al punto di non potermi laureare in quanto erano gli unici esami che mi mancavano, Così facendo continuavo a rinviare e con essi anche il giorno della laurea, mi ci vollero 2 anni prima di muovere il sedere, spero che tu abbia più buon senso di quanto ne ebbi io. In un solo mese come per magia feci entrambi gli esami, ironia della sorte ora leggo più libri sulla psicologia che altro. Tutto dipende dalla motivazione, dall'atteggiamente che ci si mette e sopratutto dalla scadenza, datti una scadenza! A tutti noi capita di procrastinare, di rimandare compiti e impegni, di posporre la realizzazione di un progetto, o perché c’è qualcosa che non ci piace in ciò che dobbiamo fare o perché preferiremmo fare qualcos’altro. A volte però la procrastinazione diventa quasi uno stile di vita. Quando l’abitudine a procrastinare si consolida, generalmente finisce poi per influire su aree sempre più vaste della propria vita. Ci si ritrova quindi a rimandare costantemente l’inizio, la prosecuzione o il completamento di numerose attività. Questo atteggiamento può far insorgere problemi al lavoro e nella vita sociale e influenzare la fiducia che nutriamo nei confronti delle nostre stesse capacità. La procrastinazione di compiti e attività importanti interferisce con la produttività personale, impedisce di affrontare le sfide, di raggiungere i propri obiettivi e di realizzare le proprie aspirazioni e desideri.

Cosa imparerai

  • Perchè procrastinamo

  • Che tipo di procrastinatore sei

  • Come svoltare e smetere di procrastinare

Perchè procrastiniamo

La psicologa clinica di fama internazionale Monica Ramirez Basco dell’Università del Texas individua 6 diversi tipi di procrastinatori, a seconda della ragione, spesso inconsapevole, che ci spinge a rinviare una qualsiasi cosa a domani.

Le motivazioni

  • Perfezionismo: la persona pensa di non essere in grado di affrontare un compito o un problema se non riesce a farlo in maniera perfetta e non si sente sicura delle proprie capacità e competenze. Questo modo di pensare è tipico di quegli studenti che sono convinti che passeranno un esame solo se studieranno tutto il programma alla perfezione. Non si sentono mai adeguatamente preparati e continuano a rimandare l’esame all’appello successivo.

  • Paura del fallimento: molte persone rimandano all’infinito le cose che vorrebbero fare per paura di fallire. Sono convinte che non riusciranno mai a raggiungere ciò a cui aspirano e quindi rinunciano a priori, pensando che non vale neppure la pena di tentare.

  • Paura del successo: le persone hanno paura del successo perchè temono di non meritarselo oppure perchè hanno il timore che gli altri si aspettino sempre di più da loro. Questo provoca ansia e stress.

  • Ribellione: rinviare all’infinito decisioni e iniziative può rappresentare una modalità per ribellarsi alle pressioni e alle aspettative altrui, ritenute intollerabili. Questa modalità impedisce di sviluppare il proprio senso del dovere e di assumersi le responsabilità necessarie per condurre una vita adulta e stabile.

Perché è un problema? La procrastinazione l’abbiamo sicuramente adottata tutti comunemente, ma se diventa la strategia preferenziale e quasi unica per non affrontare i compiti quotidiani può allora essere sintomo di un disturbo psicologico o comunque avere conseguenze negative sul funzionamento quotidiano della persona. La tendenza a rimandare ha infatti effetti negativi sul lavoro, sugli studi, e sembra essere anche associata a spese mediche più alte, secondo le ricerche, i procrastinatori sarebbero dei pessimi pazienti poiché non seguendo le direttive dei medici o facendosi controllare solo quando la malattia è ad uno stato avanzato, devono poi sostenere spese economiche più elevate rispetto a chi non procrastina. Più in generale, chi mette in atto la procrastinazione può avere minore disponibilità di denaro rispetto agli altri: l’80% infatti ammette di non riuscire a risparmiare.

Una delle leggi di Murphy recita:“Più efficienti si è nel procrastinare, meno efficienti si ha bisogno di essere in ogni altra cosa”

Si intende che più si rimanda, meno si fa, e quindi non è necessario essere capaci o efficienti in altre cose, dato che non si arriva mai a farle! Oltre a questo aspetto, è rilevante anche il fatto che la procrastinazione ci fa sentire bene nell’immediato, ma poi in realtà ci fa sentire male a lungo andare. Rimandiamo, rimandiamo, rimandiamo. Ma abbiamo ben presente cosa succederà quando poi finalmente andremo a riprendere il nostro compito o incombenza per portarli finalmente a conclusione: ci sentiremo “nervosi”, ansiosi, sotto pressione e già stanchi. Sensazioni sgradevoli e controproducenti che ci renderanno ancora più spiacevole e difficile affrontare quell’attività tanto rimandata. Quindi, con la procrastinazione, ci concediamo sensazioni piacevoli a breve termine, ma così ci procuriamo maggiore sofferenza e ulteriori ostacoli nel portare a termine il compito o l’attività. Ne vale davvero la pena?

Sono state individuate due tipologie di procrastinatori: quello “rilassato” e quello “preoccupato”:

Rilassato: Odia la routine, evita tutte le attività che considera noiose e ripetitive, ma è particolarmente efficiente nei confronti di tutto ciò che lo appassiona. Tende ad avviare nuovi progetti con grande entusiasmo ma, quando anche questi diventano routin, li abbandona e non li porta a termine. Nei casi più estremi questi soggetti tendono a modificare spesso il proprio percorso di studi, a cambiare lavoro, a non avere relazioni affettive stabili e durature, finendo per non impegnarsi mai in niente fino in fondo.

Preoccupato: Ha scarsa fiducia in se stesso e nelle proprie capacità, ha difficoltà a gestire lo stress e ha paure, timori e convinzioni irrazionali che gli impediscono di agire.

Alcuni suggerimenti

To Do List: Crea una lista delle cose da fare, dotata di caselle di spunta e di ogni dettaglio necessario. Elenca ogni cosa, piccola e grande, che devi fare nell'arco dell'intera giornata, suddividi le attività più grandi in impegni minori se necessario. Poi, mentre affronti il giorno in corso, spunta ogni punto dalla tua lista. Sentirai crescere un forte senso di orgoglio mentre visivamente monitorizzi l'accorciarsi della tua lista di progetti.

  • Concentra la tua lista sull'includere le cose che tendi normalmente a posticipare, non su quelle che svolgi in modo regolare.

  • Se necessario, stabilisci degli orari e delle scadenze temporali per i punti dell'elenco. Per esempio, “portare fuori il cane alle 12:30” anziché semplicemente “portare fuori il cane.”

  • A metà giornata, rivedi la tua lista per classificarne i punti in base alle priorità maggiori. Poi, occupati del punto più importante prima di passare alle cose minori.

  • Prima di iniziare la tua giornata lavorativa, prepara un quaderno e tienilo a portata di mano. Annota ogni pensiero che emerge durante il lavoro. Fai ogni singola cosa che devi o vuoi fare quando è il momento. Se non la fai, aggiungila sulla lista e falla più tardi ma fala! Preverrai il tuo ingresso nella "zona di procrastinazione."

Analisi ABC: Una tecnica utilizzata a lungo nella gestione aziendale è la classificazione di grandi quantità di dati in gruppi, spesso chiamati A, B e C.

  • A Compiti valutati essere urgenti e importanti.

  • B Compiti che sono importanti ma non urgenti.

  • C Compiti né urgenti né importanti. Ogni gruppo viene successivamente ordinato per priorità. Dai un valore da 1 a 10 a livello di importanza dei compiti che segni nelle varie categorie A,B,C.

Ricorda, porta sempre a termine le cose difficili. Quando hai un progetto incombente che ti tiene arenato e ti rende improduttivo in altre aree, occupatene come prima cosa. Portare a termine gli impegni maggiori presenti sulla tua lista ti farà sentire notevolmente produttivo e ti darà la forza di affrontare le altre cose che hai messo da parte.

Metodo Eisenhower

Tutte le attività sono valutate secondo quattro criteri:

  • Importante e urgente: attività da eseguire al più presto e di persona, in cima alla lista

  • Importante e non urgente: attività a cui porre una scadenza e da eseguire personalmente

  • Non importante e urgente: attività da delegare se possibile

  • Non importante e non urgente: attività da eliminare.

Riguardo a questo metodo è stata attribuita a Dwight D. Eisenhower la frase: "Ciò che è importante raramente è urgente e ciò che è urgente raramente è importante.

Micro obiettivi: Se il tuo progetto è qualcosa che non può essere completato in un'unica seduta, elencane dei piccoli sottopunti che puoi portare a termine oggi stesso. Non preoccuparti di terminarlo interamente, ma compi tutto ciò che puoi fare oggi così che i passi futuri siano più leggeri. Crea una lista o tabella completamente dedicata al tuo progetto importante, e posizionala in un luogo ben visibile. Spuntando gradualmente delle parti dell'elenco, datti un feedbak ogni volta del lavoro svolto, sarai motivato a proseguire, e vedendola con regolarità ti ricorderai di dedicarti al tuo progetto.

Due-minuti alla volta. Allenati ad eseguire compiti piccoli, si proattivo. Ogni qualvolta ti trovi ad affrontare qualcosa che non vorresti fare, o che vorresti rimandare, chiediti, “mi sarebbero necessari meno di due minuti per finire?” Per molti di noi, saranno incluse le piccole faccende, come portare fuori i rifiuti o strappare qualche erbaccia. Includi quindi tutte le piccole faccende di ogni area della tua vita. Fai ogni cosa che vorresti rimandare pur non necessitando più di due minuti del tuo tempo. Forzati semplicemente a usare i prossimi 120 secondi per essere produttivo e compi ciò che normalmente avresti posticipato per ore o giorni.

Crea un ritmo di lavoro. Datti un periodo di tempo in cui non fare nient'altro che lavorare. Prenditi dieci minuti in cui rimuovere tutte le distrazioni, il telefono, le riviste, entra in una frenesia lavorativa. Forzati a lavorare produttivamente per dieci minuti. Potrebbe accadere che tu venga travolto dal ritmo decidendo di continuare a lavorare in modo frenetico nonostante il tempo per farlo sia scaduto. Il lavorare con un timer, generalmente, viene considerato uno dei migliori modi per sviluppare l'autodisciplina e interrompere la procrastinazione dalla maggior parte degli esperti. Il metodo più famoso di lavorare rispettando rigorosi controlli orari (noto come timeboxing) coinvolge la creazione di una lista di compiti. A ogni compito viene poi assegnato uno specifico quantitativo di tempo in cui completarlo. Se non dovessi finire nel tempo dato, dovrai passare al compito successivo. Questa disposizione ti forza ad agire, perché non ti permette di sprecare neanche un secondo. Puoi usare anche la tecnica del pomodoro.

Concediti una pausa. Se ti sembra di non riuscire a concentrarti e di lavorare in modo svogliato ai tuoi compiti, concediti una breve pausa. Imposta un timer a dieci minuti, e fai un sonnellino, leggi un libro, o chiama un amico. Fai quella cosa di cui stavi fantasticando per non esserne più tentato una volta tornato al lavoro. Al suonare dell'allarme però, assicurati di non ignorarlo e di riprendere il lavoro.

Rimuovi le distrazioni. Anche quando credi che chiamare tua madre o finire il capitolo del libro siano cose che devono essere portate velocemente a termine, probabilmente non sono in realtà che distrazioni che ti distolgono dal tuo lavoro. Usa delle cuffie che ti isolino dai rumori, spegni il telefono e nascondi ogni tentazione (libri, chitarra, pulizie, qualsiasi cosa sia).

  • Se sei tentato a navigare nel web mentre lavori al computer, prova a ricorrere a una app specializzata nel limitare il tuo uso di internet. Esistono molteplici applicazioni in grado di bloccare l'accesso ad alcuni o a tutti i siti durante uno specifico intervallo di tempo che sarai tu a impostare, ed annullabili solo attraverso lo spegnimento del computer.

  • Se il tuo problema consiste nel doverti concentrare a scrivere, prova a usare un programma di scrittura. Puoi eseguire una ricerca online tra i tanti programmi editor di testo disponibili in grado di bloccare completamente il tuo schermo (inclusa la barra delle applicazioni sul fondo) e di diffondere una musica strumentale soft o dei rumori bianchi, allo scopo di aiutarti a concentrarti. Generalmente è possibile scaricarne le versioni base gratuitamente.

  • Quando la mente ricominia a vagare, metti un foglio vicino a te dove annoterai tutto quello che ti viene in mente e che farai alla tua prossima pausa, rimarrai stupito dal risultato.

Motiva te stesso. Molte persone sostengono che la ragione del proprio procrastinare sia imputabile al fatto che lavorano meglio sotto pressione. Ma cosa fare quando un progetto non ha una scadenza? Crearne una tua. Datti un tempo limite entro cui completare il tuo progetto, dopodiché ricompensati per averlo rispettato o punisciti per aver fallito nella tua impresa.

  • Incoraggiamento, o rinforzo positivo, è il mezzo più efficace per motivare te stesso. Scegli un premio a cui aspirare come ricompensa per l'esserti impegnato a portare a termine la tua lista di cose da fare, potrebbe trattarsi di una serata al cinema, di un'uscita con un amico o di qualsiasi cosa sia in grado di motivarti.

  • Prova a usare il rinforzo negativo, Sarebbe meglio puntare molto di più sui rinforzi positivi ma a volte è necessaria anche la leva del dolore. Sottrai qualcosa di brutto, per motivare te stesso. Per esempio, promettiti che se finirai il tuo scritto entro venerdì sera, non dovrai occuparti delle faccende domestiche, delle commissioni fuori casa o di qualsiasi altra cosa non vuoi fare.

  • Se scopri che il rinforzo non è efficace, usa le punizioni come motivatori. Usa una punizione negativa, come privarti di qualcosa di buono, per sforzarti a lavorare meglio. Non concederti il tuo sonnellino, la cena o di finire il tuo libro preferito fin quando non hai portato a termine i tuoi incarichi.

  • Per i casi più gravi di procrastinazione, metti il denaro sul piatto. Dai una certa cifra a qualcuno di cui ti fidi, diciamo per esempio 50 euro, e digli di spenderli come preferisce nel caso tu non riesca a terminare un dato progetto entro un certo tempo. In questo modo sarai portato a lavorare con efficacia per riavere il tuo denaro guadagnato tanto duramente.

Trova un complice. Se ti sembra di non farcela da solo, cerca il supporto di un amico o di un famigliare. Chiedigli di incoraggiarti a rimanere al passo e di aiutarti quando ne hai la necessità. Condividere con qualcuno ciò che devi fare ti motiverà a finire il tuo progetto, perché non vorrai affrontare l'imbarazzo dell'ammettere di aver fallito. Ne abbiamo già parlato in giornate di 48 ore. Programma dei “controlli” con gli amici in modo che ti chiamino per sapere a che punto sei. Potrai prevedere delle scadenze per alcuni compiti, per cui verrai premiato o castigato in base ai progressi fatti fino ad allora. Oggi giorno la tecnologia aiuta anche in questo, puoi creare un gruoppo sul tuosmatphone con w....p o M...r (capito a cosa mi riferisco?) e tenervi aggiornati a distanza.

Focus sull'obiettivo finale. È semplice vedere solo la lista gigante di cose da fare, anziché il sentimento di liberazione che scaturisce dall'averla completata. Mentre lavori, concentrati su tutto il tempo libero, il rilassamento, il denaro, etc. di cui potrai godere una volta terminato. Farlo ti aiuterà a rimanere sul tracciato e a lavorare verso i tuoi obiettivi.

Una cosa alla volta. Sebbene possa apparire che il multitasking consenta di fare più lavoro in quantitativi di tempo inferiori, spesso i multi-taskers sono inefficienti e meno produttivi. Fai quindi pratica facendo una cosa alla volta e non sovraccaricarti di impegni. Supponendo che tu abbia una lista di cose da fare è molto meglio portare a termine il compito in corso anziché saltare a quello successivo lasciando il primo incompleto. D'accordo, è vero che sono moltissime le distrazioni sufficientemente forti per distrarci dai nostri obblighi. Ciò accade a causa del processo chiamato "temporal discounting" che afferma che siamo più inclini a provare a ottenere una ricompensa imminente rispetto a una più lontana nel futuro. Piccole ricompense come TV, Facebook, etc. rappresentano per noi dei piccoli riconoscimenti imminenti, delle autococcole in sostanza.

Conclusioni

Il tempo è l'unica ricchezza che non torna indietro, tutti nasciamo ricchi anche se non sapiamo di quanta richezza disponiamo (tempo) c'è chi ne ha molto e chi ne ha poco. La verità è che comunque sia è contato, ad un certo punto le lancete si fermerano, quello che conta non è quanto tempo abbiamo a disposizione, ma come decidiamo di spenderlo, creare questo blog mi ha portato a inverstire diverso tempo e risorse nella speranza che altre persone capiscano l'importanza del tempo e lo usino a loro vantaggio, spremendo ogni secondo della loro vita per realizare i loro sogni.


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