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Story Tellyng, il potere delle storie

  • savinosarcina
  • 12 apr 2016
  • Tempo di lettura: 6 min

Eccomi qui sul tatami, è l'ultimo incontro, sono quasi alla fine, la vista è annebiata le gambe mi tremano, sento la testa pesante e il sudore mi scalda la pelle sotto le protezioni, sò che intorno a me ci sono molti spettatori, eppure non riesco nè a sentirli nè a vederli eppure percepisco la loro presenza, ma in questo momento ci sono solo io e il mio aversario, il tempo sembra fermarsi, sento il calore del mio respiro caldo e affannato, il rumore del cuore nelle orecchie, BUM! BUM! BUM! Sò che anche il mio aversario è stanco, ma nessuno dei due ha intezione di mollare, io di sicuro no! ho lavorato molto per questo incontro ed ora è il momento di dimostrarlo, tutto sembra fermo immobile.... andrà tutto bene... fai quello che sai fare... "mi ripeto" Dun tratto l'aversario si muove, è strano sembra si muova a rallentatore, mi muovo anche io, dun tratto... non potevo credere a ciò che stava succedendo…

Sicuramente ti starai chiedendo cosa diavolo sia successo, come sia finita, bene questo è il potere delle storie.Le storie possono intrattenere, insegnare, motivare, tramandare saggezza, farci sognare, esplorare nuove idee, farci condividere esperienze. Alcune forme di storie tradizionali, leggende, miti e storie religiose hanno una profonda risonanza simbolica e sanno catturare qualcosa di essenziale sull’esperienza umana.

Ecco cosa ti sarà utile questo articolo

  • Migliorare le tue abilità comunicative

  • Catturare l’attenzione delle persone

  • Distinguerti dalla massa e valorizare il tuo brand

La scienza della narazione

La metodologia dello storytelling consiste nell'uso di procedure narrative al fine di promuovere meglio valori, idee ed è incentrato sulle dinamiche di influenza sociale. La narrazione ha un potenziale pedagogico e didattico, dalla quale possiamo trarne peculiarità educative e formative intendendole sia come strumento di comunicazione delle esperienze, sia come strumento riflessivo per la costruzione di significati interpretativi della realtà. Dare rilievo alla narrazione, ai racconti dei soggetti che vengono coinvolti nei processi educativi e formativi, rappresenta la svolta epistemologica sia per leggere fenomeni e processi (narrazione come strumento di ricerca), sia per produrre azioni e cambiamenti intenzionali (narrazione come strategia didattica). La narrazione è uno strumento per penetrare in profondità nelle cause e nelle ragioni di eventi, i particolari che vengono raccontati costruiscono una storia, diventano reali e determinano la storia stessa. Questa metodologia è una risorsa sia per l'educazione, sia per la formazione, promuove uno sviluppo generativo tra l'esperienza, l'osservazione della stessa e le intuizioni che ne derivano. Lo storytelling è fondamentale in diversi contesti educativi e formativi.

Gli esseri umani sembrano avere una tendenza naturale a pensare, parlare, essere ricettivi e a processare la propria esperienza sotto forma di storie. Il cervello diventa più attivo quando ascolta una storia. Ascoltare una storia, attiva non solo le aree del cervello deputate alla comprensione del linguaggio, ma anche le aree che usiamo quando sperimentiamo gli eventi. Ad esempio se qualcuno ci racconta di quanto sia delizioso il sapore di certi cibi anche la corteccia sensoriale potrà attivarsi.

Quando condividiamo con gli altri le storie che per noi sono state significative e che hanno cambiato il nostro modo di vivere, esse potranno avere lo stesso effetto su chi le ascolta. Il neuroscienziato di Princeton, Uri Hasson dice che il cervello della persona che racconta e quello dell’ascoltatore possono sincronizzarsi durante lo storytelling. Per chi fa Network o gestisce un gruppo di formazione capisce a questo punto il grande valore che ha una condivisione di gruppo.

Costruisci la tua storia

  • Inizio: Introduzione dei personaggi e del contesto

  • Conflitto: Eventi che portano al principale problema/conflitto

  • Dilemma: Punto in cui il problema raggiunge il suo apice

  • Soluzione: I personaggi cercano di risolvere il dilemma/conflitto

  • Finale: Finale della storia e morale

7 Semplici regole per la tua storia

Adesso che sai qual'è l'andamento di una storia, non ti resta che seguire delle semplici regole.

Le storie parlano di persone.

Centra la tua storia su un personaggio realistico e credibile. Un personaggio con cui identificarsi è ciò che serve all’ascoltatore per comprendere meglio la storia e connettersi a essa. Pensa ad un film di avventura, c'è sempre un eroe di mezzo che deve affrontare una grande sfida e tanto più è grande tanto più è figo!

I migliori narratori di storie cercano nei loro ricordi ed esperienze di vita un modo per illustrare il loro messaggio. Quale evento nella tua vita vorresti condividere per trasmettere un’idea in cui credi? Pensa ad un momento in cui i tuoi fallimenti ti hanno portato al successo, o ad una lezione che hai imparato. Fallimenti e ostacoli da superare sono quello che rendono i leader autentici e vicini. La chiave per creare personaggi con cui ci si possa identificare sta nel mostrare la propria vulnerabilità.

Struttura della storia.

Rendila coinvolgente, lascia un po’ di suspense, le persone dovrebbero chiedersi “come finirà?” “Cosa succederà dopo?” Se i personaggi della tua storia raggiungono i loro obiettivi dovrebbero aver incontrato ostacoli o qualcosa che desti l’attenzione del pubblico.

Una struttura particolarmente efficace è quella elaborata da Chip e Dan Heath nel libro “Made to stick” il loro obbiettivo è come far memorizare un'idea nella testa degli altri, basata su i 6 punti riassunti in un'efficace parola il SUCCES un acronimo che sta per;

  • Simple (semplice): trova il nucleo centrale di ogni idea

  • Unexpected (inaspettata): cattura l’attenzione sorprendendo l’ascoltatore

  • Concrete (concreta): l'dea deve essere compresa e ricordata

  • Credible (credibile): l’idea deve essere credibile

  • Emotional (emozionante) la storia deve generare emozioni riguardo l’importanza dell’idea.

  • Stories (Storie che incoraggiano l’utilizzo di un’idea attraverso la narrazione)

Cattura l’attenzione

Inizia il tuo racconto interagendo con chi ti ascolta o facendo qualcosa per catturare l’attenzione. Fai una domanda, anche se si tratta di una domanda retorica, che porti alla conclusione, colpi di scena o crea situazioni per la storia che stai raccontando. In alternativa puoi fare un’affermazione che catturi l’attenzione (crea una specie di uncino, l’equivalente di un titolo accattivante). Questo trucchetto forzerà la loro attenzione a focalizzarsi sulla storia e far si che vogliano ascoltare di più. Puoi usare anche un linguaggio incompleto pezzi di frasi senza conclusioni (quando inizi una storia succedono un sacco di cose... Tutto ha inizio nel momentoin cui afferi certi concetti... E questo mi ricorda quando ho scoperto un terribile segreto...). Capito l'esempio?

Stimola i 5 sensi

Per ottenere il massimo impatto bisognerebbe far leva su tutti i 5 sensi, far leva sulle emozioni più che sull’intelletto. Il linguaggio sensoriale, fatto di metafore, aiuta enormemente nel fare immergere l’ascoltatore nella storia che si sta raccontando.

Ricordati del Verbale e non verbale

Gli esseri umani non sono inclini a pensare a cose che non li riguardano. Le storie smuovono le emozioni non per manipolare, o per avere un effetto melodrammatico ma per rompere il rumore di fondo delle informazioni che continuamente ci innondano e ci danno il messaggio: questo è degno di attenzione!

Genera mistero, suspense… sussurra qualcosa come per svelare un segreto. La comunicazione paraverbale e l’uso del tuo linguaggio del corpo svolgono la parte più importante per veicolare le emozioni della storia. Spesso infatti pensiamo erroneamente che le emozioni siano trasmesse da quello che diciamo piuttosto che da come lo diciamo. Errore madornale, tu per primo devi connetterti all'emozione che vuoi trasmettere per poi trasmetterla.

Usa quindi gesti illustratori delle mani. Parlare con i gesti delle mani può farti passare dal sembrare come un manichino rigido e legnoso a qualcuno capace di coinvolgere il pubblico. I gesti delle mani infatti possono trasmettere emozioni, catturare l’ attenzione e creano una sensazione di azione.

Mostrare, non raccontare

Le storie mostrano, non raccontano. Questa è una delle massime fondamentali dello storytelling. Il tuo pubblico o chi ti ascolta dovrebbe vedere immagini, sentire conflitti e diventare maggiormente coinvolto nella storia e non sentire elencarsi una serie di fatti. L'esempio lo hai a inizio pagina .

Significato profondo, la morale

Quando sei arrivato al termine della tua storia chi ti ha ascoltato dovrebbe sapere esattamente perché ha affrontato questo viaggio con te. Alla fine, questa è forse la regola più importante di tutte. Fatti delle semplici domande.

  • Come vuoi che si senta chi ti ascolta?

  • Cosa vuoi che si ricordi?

  • Qual è il momento critico della storia?

Assicurati di sapere quale messaggio vuoi che il tuo pubblico si porti a casa così che la storia che hai raccontato sia semplice, una storia che possano ricordare facilmente e ri-raccontare.

Esercitati

  1. Inventa una storia che contenga questi tre elementi: Delfino, automobile, notte, la morale e che il bullismo è sbagliato.

  2. Racconta la tua storia.

  3. Ascolta le storie degli altri (fai attenzione alla story mountain)

  4. Elevator Pitch, immagina di trovarti in un'ascensore con una persona importante, hai 3' per raccontare la tua storia e fare colpo.

Conclusioni

Come avrai intuito questo argomento è vastissimo, allenati nell’ascolto e nella produzione di storie ti farà bene. Non solo perché ti aiuta a comunicare meglio con gli altri, ma perché così scopriamo come comunicare meglio con gli altri e con noi stessi. Tutti sanno parlare, ma pochi sanno ascoltare e farsi ascoltare è un'arte!

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