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Un gruppo di scienziati dell’università di Aalto, in finlandia, ha individuato tra le nostre sensazioni emotive e i loro effetti sull’organismo, mettendo ancora una volta in luce lo strettissimo legame tra la mente e il corpo. Il risultato dello studio, pubblicato sulla rivista scientifica americana Pnas, è una vera e propria mappa dove ad ognuna delle principali emozioni biologi i neuroscienziati hanno associato i distretti corporei che ne vengono colpiti.

 

in questa grafica, dove il modo in cui le parti del corpo sono stimolate da ciò che proviamo è strato tradotto in maniera topografica attraverso una scala cromatica. Interpretarla è semplice: quando un’emozione schiaccia il tasto on di una determinata regione del corpo, essa è rappresentata da un colore caldo, il rosso o il giallo, al crescere dell’intensità; quando invece ci fa sentire spente o inibite alcune zone, ecco che queste saranno tradotte in colori freddi, come il blu e l’azzurro.

Gestire le emozioni

Dal punto di vista emotivo sono sempre stato problematico.

A scuola ero timido e schivo, facevo fatica a relazionarmi, in casa sovente avevo esplosioni di ira mettiamoci che ero anche teledipendente. Crescendo le cose miglirarono parzialmente grazie alla pratica sportiva. Tuttavia dentro di me covavo sempre sensi di rabbia, conflitualità, fin quanto finii per manifestarsi a livello fisico. Ero fritto, ora dovevo fermarmi e riflettere.

 

Incomincia a concludere tutto quelo che mi ero lasciato alle spalle, gli studi ad esempio, mi ricreai un nuovo lavoro ed infine iniziai ad avicinarmi a pratiche buddiste. Sicuramente come mi aiutò molto, ma così come lo sport, nessuno mi spiego come gestire queste emozioni negative, falle lavorare a tuo favore dicevano. Sì ma come!

 

Non ne potevo, decisi di acquisire competenze e provenendo dal settore sportivo/terapeutico decisi di studiare la medicina tradizionale cinese, feci un corso sulla Kinesiologia, mi si apri un universo intero sul funzionamento della nostra mente, avevo quasi gli strumenti che mi servivano.

 

La svolta arrivò con un corso sulle tecniche di memoria dove conobbi un'azienda che guardacaso eroga proprio corsi su questi argomenti e grazie a questi corsi, i testi su cui mi sono documentato e la PNL ho un arsenale a mia disposizione per prendere letteralmente a calci quei pochi pensieri negativi rimasti.

 

Immagina un mondo popolato da individui  senza emozioni che basino le loro decisioni sulla base della sola fredda logica.

 

Queste forme viventi interagirebbero tra loro per fini pratici e la loro giornata consisterebbe nel svegliarsi, lavorare, pranzare, tornare a casa, passare il loro tempo libero a esercitare il corpo oppure sedute sul divano in silenzio.

 

Non esisterebbero la musica, il cinema, l’arte, la letteratura, il gioco e lo sport. Queste persone non sorriderebbero, non si abbraccerebbero, non manifesterebbero forme di affetto. Nei loro volti ci sarebbe sempre la solita espressione, ferma e immutabile.

 

Non esisterebbe la felicità, e nemmeno la speranza, e la parola amore non avrebbe nessun significato.

 

Questa sarebbe la vita umana senza emozioni.

Cosa sono le emozioni

Vita senza emozioni

Le emozioni sono quell’energia interna capace di farci sognare, di amare un’altra persona, di darci la forza per inventare, scoprire, per osare e raggiungere quello che la sola razionalità non avrebbe mai permesso.

 

Ma le emozioni non sono solo questo. Avere emozioni significa anche soffrire, piangere la perdita, la sofferenza interna.

 

Le emozioni possono anche essere forze distruttive come l’odio, la rabbia, la paura, emozioni che portano a fare del male al prossimo, a noi stessi, e che spesso sono alla radice di molti conflitti bellici in giro per il mondo.

 

Una delle definizioni  più utili si ricava dalla parola in inglese  E-motion con “E” che sta per energia e “motion“  per movimento,  quindi energia in movimento. Quello che provi determina quello che pensi, dici e fai. 

Continua a leggere e scoprirai:

  • Perchè non prenderti cura delle tue emozioni ha un impatto negativo sulla tua salute

  • I tre errori da evitare nella gestione delle emozioni

  • Una tecnica efficace per dissolvere le omozioni negative

Ogni stato emotivo stimola una serie di comportamenti. Nota infatti quali comportamenti e pensieri emergono quando ti senti felice e soddisfatto di te stesso, e confrontali con i comportamenti e i pensieri che tendi ad avere quando stai sperimentando rabbia, tristezza o frustrazione. In caso di reazioni emotive molto intense come rabbia e paura la nostra capacità di ragionare in modo lucido viene pesantemente compromessa. Per questo motivo si dovrebbe evitare di prendere decisioni importanti sull’onda di qualche reazione emotiva.

 

Comportamenti estremi e dalle conseguenze gravi, molti dei quali tristemente resi noti dal telegiornale, scaturiscono da stati di emotività intensa: spesso anche una discussione su argomenti di poco conto può scatenare reazioni emotive capaci di sfociare in tragedia.

Perchè sono importanti

Come si manifestano a livello corporeo

L'impatto sula nostra salute

Quindi c'è un legame tra le emozioni e la salute, la psico cardiologia conferma il legame tra emozioni e salute "ANNE UNDERWOOD" Lo chiamano Effetto Northridge dal forte terremoto che colpì l’area intorno a Los Angeles una mattina del gennaio 1994. I medici dovettero fronteggiare una seconda ondata di morti (da una media giornaliera di 15,6 a ben 51 il giorno del sisma) dovuti ad attacchi cardiaci che colpivano persone rimaste incolumi durante il terremoto.

 

Perché erano morti?

Per dirla semplicemente, quanti persero la vita erano spaventati a morte. Episodi come questo hanno contribuito a dar vita alle nuove ricerche di quella che potremmo definire la psico-cardiologia, la scienza che studia le connessioni profonde tra le emozioni e il sistema cardiovascolare. E non sono soltanto gli shock improvvisi come i terremoti a uccidere: alcuni stati emotivi cronici, come lo stress, l’ansia, l’aggressività e la depressione fanno molte più vittime di quanto crediamo.

 

le emozioni negative hanno un loro impatto diretto, poiché innescano la stressante reazione del classico meccanismo “combatti o scappa”. Il corpo rilascia gli ormoni dello stress, come il cortisolo e l’epinefrina (adrenalina). In seguito a ciò la pressione sanguigna e i livelli di glucosio nel sangue aumentano, mentre i cambiamenti chimici nel sangue determinano un’amplificata reazione di coagulo per contribuire a guarire le ferite. Sul breve periodo, i meccanismi della sopravvivenza sono questi, ma nel lungo periodo la pressione alta cronica e il glucosio elevato danneggiano i vasi sanguigni.

 

Pensa positivo

Se le emozioni negative o stressanti contribuiscono alle malattie cardiache, possiamo presumere che i loro opposti rappresentino una strada affidabile per la cura o la prevenzione.

 

Secondo gli studi del dott. Elkman e del Dott. Friesen, esistono 6 emozioni primarie,  sono emozioni innate e sono riscontrabili in qualsiasi popolazione anche se diverse tra loro, per questo sono definite primarie ovvero universali e sono: felicità, paura, rabbia, disgusto, tristezza, sorpresa.

 

Le emozioni secondarie si sviluppano in seguito, sono quelle che originano dalla combinazione delle emozioni primarie e si sviluppano con la crescita dell’individuo e con l’interazione sociale.

 

queste emozioni sono: gratitudine, gelosia, invidia, vergogna, speranza, ansia, perdono, compassione, senso di colpa, amore, depressione, orgoglio.

 

Quindi, le seconde sono delle emozioni più complesse e hanno bisogno di più elementi esterni o pensieri eterogenei per essere attivate.

 

Le emozioni hanno un ruolo evolutivo con un fine adattivo di sopravvivenza, oggi però nel mondo moderno i pericoli sono cambiati e spesso si attivano reazioni emotive arcaiche anche quando non dovrebbero e diventano disfunzionali.   Per questa ragione diventa importante avere degli strumenti che ci permettano di intervenire sulle emozioni inutili e distruttive.
 

Saper gestire le emozioni è una delle competenze più importanti che puoi acquisire nella vita. Non saperle gestire significa essere in balia  dele onde di unfime in piena che ci portano ad avere risultati dannosi o limitanti sulla nostra vita. Possiamo intervenire sul nostro stato emotivo con  una moltitudine di tecniche e su diversi  piani.  Tra i diversi livelli d’intervento vi sono quello “energetico”, cognitivo e somatico.

 

Tre cose che devi evitare di fare con un’emozione negativa

 

  • Evitarla: In genere quando si prova un’emozione spiacevole viene naturale evitare la situazione o la persona\e che la evoca.  Questa strategia non solo tenderà a limitare la propria vita ma nel tempo comporterà un aumento della forza e dell’intensità dello stato emotivo evitato.

 

  • Opporle resistenza: Un’altra strategia comune è quella di negare l’esperienza emotiva opponendogli resistenza.  Quest’ approccio è estremamente controproducente in quanto la resistenza esercita una forza uguale o superiore a quella dell’emozione cui si resiste.  “What you resist persists” dicono infatti gli inglesi.

 

  • Identificarti con essa: Un altro sbaglio tipico è identificarsi con l’emozione che si sta sperimentando, portando a livello d’identità l’emozione in oggetto. C’è una sottile ma sostanziale differenza nel dirsi “sono arrabbiato/impaurito” dal dirsi “in questo momento sto provando rabbia/paura.” Un’emozione è infatti qualcosa che si prova, non qualcosa che si è.  Il fare questa distinzione ci consente di assumere una prospettiva più distaccata e obiettiva nei confronti dell’emozione attiva.

Come gestire le emozioni

Distruggi l'emozione negativa

Questo esercizio è molto semplice e molto potente, si basa sul principio che non possiamo provare emozioni contrastanti nelo stesso momento, e quindi ci sarà sempre un'emozione dominante. Ma vediamo un esempio, prova a ricordarti di un'esoerienza negativa, che emozione ti sta dando?

 

Inizia a saltare, guarda in cielo, sorridi, e respira a pieni polmoni, come ti senti? scommetto meglio. Bene ora ti farò fare qualcosa di simile,  ti farò ancorare un'emozione negativa in modo che tu possa riviverla con un semplice gesto, dopodichè faremo la stessa cosa con diverse emozioni positive, nel momento in cui le attiverai entrambe si creera una specie di cortociruito quelle positive essendo più forti schiaccierano quele negative che scompariranno o attenueranno i loro effetti indesiderati.per le emozioni negative scegli sempre gesti che siano difficili da ricreare nella vita quotidiana.

 

Metiti nela posizione per tè più comda, puoi stra in piedi o seduto, inizia col fare 3 respiri profondi.

 

Crea l'ancora negativa

 

  • Individua l'emozione negativa che ti crea disagio

  • Rivivila in te, concentrati su di essa

  • In quale parte del tuo corpo la senti fisicamente? che sensazioni ti sta dando? che emozioni provi? vivile intensamente

  • Ora con pollice e indice della mano sinistra afferra il lobo dell'orecchio e stringilo mentre sei al culmine di queste emozioni negative, concentrati sul tuo gesto e l'emozione, chiameremo questo gesto ANCORAGGIO

  • Verifica l'ancoraggio dell'emozione negativa toccandoti l'orecchi destro con la mano sinistra, se provi l'emozione negativa procediamo, altrimenti rifai i punti precedenti facendo attenzione a concentrarti sulle sensazioni che di da l'emozione negativa.

  • Ripeti i primi 4 punti per 3 volte, questo per essere sicuro che sia ben stabile la tua ancora.

  • Conta da 10 a 1 dopodiche passiamo alla seconda parte

 

Crea l'ancora positiva

 

  • Individua un'emozione positiva che ti crea benesere

  • Rivivila in tè, in che parte del tuo corpo la percepisci? come ti senti? che sensazioni provi? rivivila intensamente in te

  • Ora con la mano destra, toccati il ginocchio destro, stringilo legermente al culmine di questa emozione, concentrati sul gesto e sul'emozione

  • Verifica che il gesto ricrei l'emozione positiva, in caso contrario ripeti i primi 3 punti per l'emozione positiva

  • Ripeti il procedimento per l'emozione positiva per 3 volte

  • Adesso trova almeno 3 emozioni positive nuove e per ogniuna segui la stessa procedura, ancorale tutte utilizzando mano destra e ginocchio destro

 

Distruggi le ancore negative

 

  • È arrivato il momento distruggiamo l'emozione negativa, toccati con la mano destra il ginocchio destro per primo

  • Sucessivamente toccati con la mano sinistra l'orecchio destro

  • Fai 3 respiri profondi e rilascia il tutto.

  • Ora verifica come ti senti nel ripensare all'emozione negativa, se hai fatto un buon lavor è cambiato sicuramente qualcosa, puoi ripetere l'esercizzio ogni volta che lo vorai e noterai che l'emozione negativa tenderà sempre più a scemare.

 

Conclusione

Le emozioni sono la nostra più grande forza interna, quella che ci separa dalle macchine e che ci permette di sognare, di sperare, di amare. Come tutte le grandi forze però devono essere gestite nel modo più utile. Chi non controlla le proprie emozioni distruttive è infatti da loro controllato, con tutto quello che ne consegue. Per questo motivo sapere come gestirle è la capacità più importante che puoi acquisire in questa vita.

Qualche esempio? La rabbia accende le mani e alcuni punti della sommità del corpo, la paura e l’ansia si fanno sentire sul petto, lafelicità attiva tutto il corpo mentre la tristezza e la depressione ci tagliano letteralmente le gambe. Quando ci innamoriamo, sentiamocalore dalle ginocchia alla testa, mentre essere invidiosi ci infuoca letteralmente il volto.

 

La ricerca è il frutto di un’analisi condotta su oltre 700 persone di diverse nazionalità, in particolare finlandese, svedese e taiwanese, che sono state indotte a provare svariate emozioni (con l’impiego di racconti, filmati e immagini) e invitate poi a riportare ciò che sentivano su una grafica dell’organismo, dove appunto localizzare le zone coinvolte distinguendo tra quelle che sentivano attivate da quelle che sembravano invece spegnersi. Gli scienziati hanno anche realizzato che non vi sono sostanziali differenze tra le percezioni degli individui di origine europea rispetto a quelle degli asiatici, e questo incentiva l’ipotesi sull’origine biologica delle emozioni e sulla loro indipendenza dal linguaggio e dagli schemi di apprendimento.

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